lunedì 5 settembre 2016

A cosa non dovrebbe mai rinunciare una donna? A non essere stressata! Un facile esercizio per gestire ansia e stress.

Indecisioni, conflitti...che stress!

A cosa non dovrebbe mai rinunciare una donna?
È lo slogan di una nota marca di accessori femminili che lancia l'ottimistico messaggio alle donne di ogni età che affrancarsi come tali è meraviglioso e non comporta delle rinunce.
"...io non rinuncio alla famiglia per il lavoro...
...io non rinuncio al lavoro per la famiglia...
non rinunciare mai ad essere donna..."
Sono stati così intelligenti da mettere in ogni situazione una donna differente, così da pensare che lo spot volesse comunicare che ogni donna può fare le sue scelte per non rinunciare a quello che per lei è più importante in quel momento, che sia in questo caso il lavoro o la famiglia, e lo può fare con grande grinta, autonomia e serenità, come se scegliere fosse indolore.
Forse per alcune fortunate donne è così ma per altre dover in qualche modo fare una scelta tra ruoli che scandiscono la propria vita e che identificano la personalità può non essere semplice e può creare conflitti intensi, che fanno scaturire situazioni d'ansia e di stress con sintomatologie a volte importanti.
Per gestire in parte e in prima battuta queste situazioni potete redigere il vostro schema delle priorità.

Questo esercizio è mutuato dalla terapia cognitivo-comportamentale e si tratta di prendere un foglio e di scrivere da un lato i pregi e dall'altro i difetti che emergono dal scegliere o meno una o l'altra opzione in una data situazione.

Situazione d'esempio: dovrei rinunciare alla famiglia per il lavoro?
Schema: si scrive su di un foglio "rinuncio alla famiglia". Dividete il foglio a metà e da un lato scrivete PRO e dall'altra CONTRO e poi sotto incolonnate i pro e i contro.


Come vedete in questo caso sono più numerosi i contro, per cui rinunciare alla famiglia per questa persona avrà più svantaggi che vantaggi.

In questo modo si stillano delle priorità e ci si può concentrare meglio su alcuni punti riducendo così la confusione, l'ansia e la sensazione schiacciante del "non so che fare". Il fatto di rinunciare comunque a delle cose è normale e l'idea che possiamo fare tutto e che non ci siano rinunce da fare è un'illusione che può solo causare stress e cioè uno squilibrio tra quello che si sente di poter dare e quello che l'ambiente esterno ci richiede di essere.

Poi ovviamente il passo successivo è quello di andare a parlarne con un terapeuta perchè un grande conflitto che nasce nel presente è spesso figlio di un conflitto vissuto (in modo consapevole o inconsapevole) con alcune figure del proprio passato.
Così prendere delle decisioni importanti che segnano il proprio destino non sarà forse una passeggiata ma sarà sicuramente una vostra scelta, che vi lascerà convinte al 100%, e soprattutto che vi lascerà la convinzione di sentirvi padrone delle vostre vite e libere di viverle.



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