mercoledì 28 dicembre 2016

Le tre regole per vedere il bicchiere mezzo pieno!

Le tre regole per vedere il bicchiere mezzo pieno!


Sta arrivando la fine dell'anno e ognuno inevitabilmente segna la linea dei mesi passati e inizia a fare i conti di quello che ha e di quello che vorrebbe avere per se stesso nel nuovo anno.
Non sempre i conti sono in positivo, per le mille ragioni e avvenimenti che una persona ha vissuto durante l'anno o anche durante gli anni. Ma cambiare rotta è possibile e permette di vivere meglio, guardando il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, per avere quel giusto ottimismo e affacciarsi al nuovo anno con entusiasmo e grinta.

Come riuscirci? Inizia da queste semplici regole:

  • Guarda alla tua esistenza con lo spirito di un esploratore, con la curiosità giusta per capire cosa ancora ti può riservare, evitando false aspettative o inutili illusioni.
  • Il percepirti come all'interno di un tutto, senza sentirti il solo e unico responsabile di quello che ti circonda, riesce a far diminuire la pressione delle aspettative che hai verso te stesso e verso gli altri e ti può aiutare a godere della quotidianità della vita.
  • Puntare su quello che si ha e darsi obiettivi a breve termine e raggiungibili, ti farà eliminare il rischio di sentirti frustrato dalla vita e oppresso dalle mille cose che ci sono da fare.



Questo ottimismo è possibile coltivarlo sentendosi padroni della propria vita e dandosi delle priorità a seconda dei propri bisogni, non tanto materiali quanto emotivi e affettivi, perché una vita piena e positiva parte da relazioni ricche e soddisfacenti prima con se stessi e poi con gli altri.

sabato 3 dicembre 2016

L'ansia, una catena che imprigiona ma che può essere spezzata.

L'ansia, una catena che ci imprigiona.

L'ansia si manifesta in varie forme. Una di queste è proprio la sensazione di avere a livello dello stomaco un blocco, una catena che non riesce a sciogliersi.
Che cos'è? E come si può districare?
Questa ingombrante e fastidiosa presenza è una tensione muscolare creata da una serie di emozioni in conflitto tra loro che sono scaturite da un episodio vissuto o comunque da un ricordo riaffiorato nell'inconscio. Queste emozioni sono in un certo senso il "vorrei ma non posso" che intrappola molte persone nella quotidianità, ad esempio: "vorrei potermi permettere di arrabbiarmi con quella persona che mi ha trattato così in ufficio, ma non posso perchè se poi lo faccio chissà cosa succede, chissà cosa pensano gli altri di me!"

Come si può districare la catena? Sembra facile, ma non lo è, non basta solo sapere ma ci si deve permettere di superare le proprie sovrastrutture e concedersi di sentire le proprie emozioni e viverle nel modo più costruttivo possibile. Per fare questo, spesso serve uno specialista che aiuti a fare proprio tale lavoro di riconoscimento dell'esperienza emotiva personale. La tecnica secondo me migliore per affrontare questo problema è l'ISTDP, che io stessa utilizzo nelle sedute con i pazienti che seguo e con la quale sto ottenendo ottimi risultati e di cui prossimamente vi parlerò più in maniera più approfondita.